La narrazione dell'immigrazione nei mezzi di informazione italiani è ancora oggi un fotogramma immobile, caratterizzato dallo stretto legame con la cronaca nera che continua a presentare il fenomeno migratorio ad una sola dimensione, nonostante in trent'anni sia di molto cambiata la società e con essa la stessa figura del migrante.
La letteratura scientifica e le ricerche sul tema confermano queste tendenze che, attraverso un linguaggio allarmistico ed emergenziale, contribuiscono a rafforzare nel discorso pubblico la questione sicurezza e a indicare lo straniero come il criminale “per eccellenza” oppure, genericamente, colui che incarna problemi e conflitti della contemporaneità.
Inoltre, i profondi mutamenti di scenario politico e sociale avvenuti nel Nord Africa e i conseguenti movimenti di persone verso l'Italia hanno portato alla luce con maggiore chiarezza le figure dei richiedenti asilo, dei profughi e dei rifugiati e le recenti tragedie del mare hanno riacceso il dibattito sugli sbarchi e sul tema immigrazione.
Qual è oggi la rappresentazione prevalente del fenomeno migratorio? Qual è il profilo del migrante presente nei media? Il linguaggio è cambiato negli ultimi anni? Esiste un giornalismo più attento a informare l'opinione pubblica sulle differenze e molteplicità del fenomeno?
A questi e altri interrogativi è dedicato il prossimo numero della rivista Comunicazionepuntodoc . È possibile proporre un contributo inviando un abstract di 2.000 battute entro e non oltre il 18 novembre 2013 all'indirizzo comunicazionepuntodoc@ uniroma1.it . La scadenza della consegna degli articoli (max 22.000 battute) è fissata improrogabilmente al 16 dicembre 2013 .