In quelle mini inchieste che si fanno all’inizio del corso sui mestieri della comunicazione che sono nell’immaginario dello studente non abbiamo mai trovato, finora, qualcuno che rispondesse “il lobbista”.
Figura della quale si sa poco, ma alla quale in compenso si attribuisce una connotazione negativa: lobbying sarebbe un anglicismo per definire una sorta di via di mezzo tra la “pressione indebita e oscura” e una variante dell’ “inciucio”.
In realtà quella del lobbista è una figura del tutto riconosciuta e apprezzata nel mondo anglosassone: ha l’obiettivo di comunicare con chi gestisce un processo decisionale per rappresentare le ragioni della propria azienda per ottenere, ad esempio, di modificare/integrare una normativa oppure, ed è il caso dell’advocacy, per far inserire un tema all’ordine del giorno nell’agenda della politica.
Bene, un laureato in Comunicazione d’Impresa ha le potenzialità per svolgere questo ruolo; quali competenze e quali comportamenti debba sviluppare ce lo racconterà Paolo Mariani di Banca Intesa, nell’ambito della sua testimonianza che partirà da una panoramica del Sistema Comunicazione dell’azienda.
Succederà nel corso di “Comunicazione per il Management d’Impresa” (proff. Valentina Martino e Marco Stancati) lunedì 6 maggio, con inizio alle ore 14, nell’aula Blu4 della città universitaria.
Di che cosa parliamo quando parliamo di lobbying?
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